San Bartolomeo - Proloco Floridia Villa dei Re

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ALLA RICERCA DELLE ORIGINI DELLA CHIESA MADRE DI FLORIDIA
 
Scritto da Salvatore Pappalardo | 27. Ago. 2021 | Generale, In Diocesi Pubblicato sul

 
FLORIDIA – Una nuova ricerca storica del semiologo Salvo Sequenzia fa luce sulla intitolazione a san Bartolomeo apostolo della Chiesa Madre di Floridia. I risultati della ricerca saranno pubblicati in un articolo dal titolo “Il barone, la chiesa e il Santo Apostolo” sulla rivista online “Nuovi Segni”.


Il semiologo floridiano ha presentato in anteprima i risultati di questa ricerca in occasione della celebrazione della festa di san Bartolomeo, che si è svolta a Floridia il 24 agosto in piazza del Popolo alla presenza delle istituzioni, delle autorità civili e religiose e della comunità floridiana.



 
Salvo Sequenzia ha dichiarato: “Per molto tempo la storiografia locale ha considerato un mistero la intitolazione della chiesa Madre di Floridia a San Bartolomeo Apostolo. Sino a qualche tempo fa, l’ipotesi più accreditata sulla intitolazione della chiesa al santo apostolo è che si trattasse di una imposizione della curia siracusana e non di una espressione della devozione religiosa popolare maturata in seno alla comunità floridiana. A suffragare tale ipotesi c’era l’onomastica.  Tra i nomi di battesimo dei primi coloni del Borgo, infatti, risultano assai diffusi Antonio, Francesco, Giuseppe, Paolo, Maria, Lucia, Anna; mentre il nome Bartolomeo ricorre, come leggiamo nel “Rivelo” del 1636 pubblicato dalla storica Fausta Gallo, soltanto due volte al maschile e una sola volta al femminile; mentre nel “Rivelo” del 1748, pubblicato dalla dott.ssa Patrizia Tidona, il nome Bartolomeo ricorre soltanto due volte al maschile. Il “Rivelo” del 1636 attesta, inoltre, che il primo nucleo abitato del Borgo si sviluppa attorno alla chiesa Madre concentrandosi in un unico quartiere chiamato, appunto, “Santo Bartolomeo”, nel quale si svolgeva annualmente una fiera di bestiame. La fiera era anche l’occasione per la benedizione del bestiame e per lo svolgimento di una festa.   L’ipotesi di una imposizione dall’alto del titolo appare, tuttavia, poco convincente.  La chiesa Madre di Floridia era, infatti, una piccola chiesa in un borgo in stato ancora embrionale, e per la curia siracusana essa non rivestiva una importanza tale da muoverla a imporre un “titulus” che poco peso avrebbe avuto nel complicato sistema di donazioni, e benefici che caratterizzava a quel tempo la gestione amministrativa delle chiese. Ricerche recenti consentono oggi di formulare una ipotesi che potrebbe risultare determinante per sciogliere il mistero dell’intitolazione della chiesa Madre a San Bartolomeo.  Studiando la genealogia araldica dei primi feudatari di Floridia è stato scoperto che, fra i numerosi possedimenti e titoli, i Bonanno erano, tra l’altro, anche signori di Salina e di Lipari, isole in cui, per la loro posizione strategica nel Mediterraneo, avevano postazioni e opifici per i traffici commerciali legati alle loro tonnare. L’isola di Lipari, in particolare, custodiva le reliquie dell’apostolo Bartolomeo e a partire dal III secolo d.C. era una delle mete più frequentate per i pellegrinaggi nel Mediterraneo occidentale, tanto che fu eretta un cattedrale in onore del veneratissimo santo Apostolo Bartolomeo. I Bonanno, perciò, introdussero nella Sicilia orientale il culto devozionale a san Bartolomeo. Oltre a Floridia, altre chiese dedicate all’apostolo furono erette dai Bonanno a Scicli e a Giarratana”.
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